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25 gennaio 2013

 

Disegni di prigionia. Luigi Carluccio 1943-1944-1945

Dal 25 gennaio al 5 maggio 2013

 

Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti
e della Libertà, Corso Valdocco 4/A, Torino

 

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Luigi Carluccio è stato uno dei pochi esponenti della critica d’arte contemporanea italiana a diventare un punto di riferimento internazionale, tanto da essere chiamato nel 1979 a dirigere il settore arti figurative della Biennale di Venezia. Pochi invece sanno che Carluccio fu uno dei tanti Italienische Militär-Internierte (Internati Militari Italiani, noti anche come I.M.I.) che dopo l’8 settembre 1943, rastrellati e catturati dalle truppe tedesche, furono rinchiusi in campi di prigionia appositamente istituiti in Germania e nei territori occupati. Qui Carluccio disegnò costantemente, dal 1943 al 1945, con i mezzi di fortuna che si potevano trovare nei campi. Tornato a casa, non praticò più il disegno e intraprese la carriera di critico.

 

I disegni realizzati da Luigi Carluccio durante la prigionia sono giunti a noi grazie all’attenzione e alla cura con cui ha voluto conservarli la moglie Eva. Nel 1984, dopo la morte di Carluccio (1981), vennero riprodotti in un prezioso volume introdotto da Mario Negri, oggi fuori commercio, edito dalla casa editrice torinese Umberto Allemandi contestualmente all’uscita del libro La faccia nascosta della luna. Nel 2013, in occasione del giorno della memoria, il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà gli dedicò una nuova mostra dal titolo Disegni di prigionia. Luigi Carluccio 1943-1944-1945.

 

Sopra: ritratto di Negri fatto da Luigi Carluccio l’11 marzo 1944 nella fortezza di Ivangorod
nel campo di internati militari di Deblin-Irena, firmato “Carluccio” (foto di Paolo Monti).